A Colle Acacia cerchiamo di approcciarci alla viticoltura svincolandola dai concetti attuali di ricette da applicare per produrre ‘bene’.
Terreno, piante, habitat, flora e fauna, microcosmi che si creano nell’unione tra questi. Osserviamo le esigenze del Complesso naturale che abbiamo di fronte e con rispetto cerchiamo di aiutarlo nel raggiungere l’equilibrio tra tutte le sue parti.
Questo significa che non è possibile parlare di vigneto ma di singola vite, non di suolo ma di suoli, all’interno del vigneto stesso.
Viviamo il rapporto con la pianta che attraverso le sue espressioni di vigoria, sofferenza, suscettibilità alle malattie ci fornisce informazioni fondamentali per il corretto aiuto da apportare. Stessa considerazione vale per il terreno, che parla a noi attraverso la sua tessitura, la presenza di sostanza organica, le sue erbe e i suoi problemi di erosione. Prima si osserva, poi si pensa alla soluzione, infine si aiuta.
Siamo circondati da un’agricoltura in cui purtroppo questo rapporto, in virtù della necessità di omogenizzare, velocizzare e standardizzare, si è perso.
A Colle Acacia cerchiamo di ritornare alla tradizione dell’intimo legame tra uomo e natura, utilizzando tutte le conoscenze tecniche moderne che posson aiutarci a raggiungere l’equilibrio del Complesso naturale e dei suoi elementi.
Per questo stiamo convertendo i nostri terreni alla coltivazione biologica, evitando fitofarmaci di sintesi e cercando di ridurre al minimo l’utilizzo anche di prodotti tradizionali quali rame e zolfo in favore di bio stimolanti. Limitiamo le concimazioni, ben sapendo che un terreno in equilibrio con le proprie erbe spontanee stimola la proliferazione di microfauna che è indispensabile all’aumento della “fertilità” del suolo. Senza vitalità nel terreno non può esistere equilibrio con le piante coltivate. Occorre riportare Vita nei suoli e non considerarli come puro substrato sul quale le piante si ancorano e assorbono acqua.
Tutte le operazioni di campo sono quindi dettate dalla valutazione pianta per pianta delle reali necessità. Per questo spollonatura, selezione dei germogli, cimatura, selezione dei grappoli, sono tutte effettuate esclusivamente a mano e solo se realmente necessarie al benessere della pianta. Anche la raccolta, in linea con le altre operazioni, è effettuata a mano.
Questo è il nostro concetto di viticoltura. Non ricette ma osservazione e consapevolezza.
In cantina cerchiamo di intervenire il meno possibile sui vini, sia con i prodotti enologici che con le lavorazioni. L’intenzione è di lasciare che i vini rappresentino più fedelmente possibile il terroir di provenienza.
La ricerca della massima espressione di un terroir meraviglioso ci regala stimoli a migliorare ogni anno, proprio perché non seguiamo strade che potrebbero perfezionare facilmente i nostri vini. E ci regala anche la sensazione che le annate contano molto e i vini che ne derivano sono sempre molto differenti tra loro.
La diversità come risorsa.